Un altro argomento che agli esperti sembrerà un’inutile banalità, invece, secondo me, è importante da far capire a chi si approccia a questo argomento.

Il formato GPX è un acronimo di GPs eXchange, ossia formato (di fatto standard) per lo scambio di percorsi basati sulla localizzazione tramite la rete di satelliti GPS. Stesso discorso per gli altri formati di file di scambio (.KMZ .KML .FIT).

Con l’esclusione dei prodotti GIS veri e propri e degli strumenti Garmin le app degli smartphone (OruxMaps, GuruMaps, EasyTrails, MyTrails ecc.) e tutti i programmi di gestione tracce e mappe (OKMAP, OziExplorer, BaseCamp, ecc.) presentano la stessa gestione delle tracce e dei punti, creano infatti un loro database interno. Le tracce e i punti non sono subito disponibili ma occorre estrarli dal database (nel caso si voglia dare la traccia a qualcuno) o importarli nel database se qualcuno mi ha passato una traccia.

La cosa che viene scambiata è un file .GPX, ma una volta importato nel database interno il file .GPX non serve più. Discorso uguale, ma contrario, se parliamo di una traccia appena fatta, sul campo. Quando do il comando di “salva traccia” alla fine dell’escursione la nuova traccia va nel database interno, poi, o io a mano, oppure la app automaticamente crea il file .GPX.

Ripeto, sembra una banalità, ma non lo è. Bisogna rendersi conto che per avere un .GPX bisogna fare qualcosa, non compare miracolosamente. Inoltre non basta buttare lì il .GPX, bisogna dire alla app dove cercarlo e caricarselo nel suo database.

Faccio un esempio:
il mio programma cartografico del PC ha un suo database interno per gestire le mie tracce, è come un quaderno dove in ogni foglio c’è scritta una traccia. Anche la mia app nello smartphone ha il suo quaderno, al momento vuoto, con tutte le pagine bianche.
Se voglio passare una traccia al mio smartphone NON POSSO stracciare il foglio e andarlo a mettere nel quaderno nella app attaccandolo con il nastro adesivo, non funziona così.
Invece devo copiare la traccia del quaderno del programma del PC in un foglio bianco esterno (il file .GPX!). Poi vado in una pagina bianca del quaderno della app nello smartphone e ricopio tutti i numeretti della traccia. Adesso nel quaderno della app c’è una pagina per la mia traccia.

A questo punto il foglio .GPX lo posso buttare!

Il discorso è lo stesso per il passaggio contrario. L’unica differenza può essere che se ho dato istruzioni corrette alla app questa è capace di scriversi il foglio separato .GPX da sola. Così me lo trovo pronto da trasferire (RICOPIARE) nel programma del PC.

Occorre sempre fare un’azione di esportazione per avere a disposizione il file .GPX da trasferire e una di importazione per renderlo disponibile al programma o alla app giusta. Sono azioni che facciamo sempre tipo Apri traccia, Salva traccia, toccare un file .GPX e lo smartphone propone le app dove è possibile “aprirlo”, esporta traccia, condividi traccia ecc.