Finalmente sono riuscito a fare un po’ di prove con il nuovo Garmin GPSMAP 65s, la cui maggiore peculiarità è l’utilizzo della doppia frequenza per la ricezione del segnale satellitare (per approfondimenti esiste una marea di materiale online quindi non mi dilungo).
Mostro solo questa immagine dove si può vedere che il segnale che arriva è più preciso perché vengono eliminati alcuni degli errori caratteristici dei dati satellitari mono frequenza.

Il costo non è basso ma direi giustificato dall’uso della tecnologia avanzata.

A prima vista è identico ai vecchi modelli 62 e 64, sia esternamente (l’antenna è leggermente più corta, più grossa  e quadrata). Mi pare che ci sia solo di colore verde militare (ottimo per perderlo subito in mezzo alla vegetazione quando vi cade). A livello firmware ci sono solo alcune voci diverse nei menu per le nuove funzioni multi satellite e multi banda e per la connettività migliorata verso uno smartphone (queste ultime sono funzioni che io non uso e quindi non so valutare).

La struttura delle cartelle è identica. \GPX,  \CustomMaps, \BirdsEye, ecc.

La gestione delle mappe custom KMZ è stata aumentata a 500 tiles come per i modelli più recenti.

L’utilizzo delle mappe custom JNX sembrerebbe possibile gratuitamente visto che è scritto che l’abbonamento al servizio BirdsEye è attivo e gratuito (tipo 66 o Montana 700) ma non è vero.
Mi è stato riferito da fonte molto fidata che anche per questo modello, è possibile “patchiare” il sistema in modo da permettere l’utilizzo delle mappe in formato .JNX, procedendo esattamente come per i modelli più datati (es. GPSMAP 62, 64, ecc.). Con tutti i rischi che ha sempre comportato questa operazione.

Viene indicato che è possibile utilizzare diverse costellazioni di satelliti GPS, Glonass, Galileo e altri asiatici. Nel mio vedo da subito i satelliti GPS (multifrequenza L1 e L5) e GLONASS (monofrequenza), la costellazione Galileo compare solo a volte, ho pensato che lo strumento la utilizzi solo se ha bisogno di ulteriori dati (forse sopravvaluto le sue capacità); il menu multi satellite e multi banda è molto semplice, è possibile scegliere se utilizzare o meno la ricezione multi satellite e utilizzare o meno la multifrequenza. Qui sotto alcuni screen di un video dove sono presenti anche i satelliti Galileo E5a e E1.

La dotazione delle mappe prevede le mappe TopoActive Europe installate navigabili.

L’autonomia è dichiarata 16 ore in modalità GPS (direi veritiera), naturalmente diminuisce di molto (metà)  se si usano più satelliti e ancora meno se si usa la ricezione multibanda (utilizzando la potenzialità massima si consuma una tacca all’ora di utilizzo; quindi un consumo che può essere stimato su 4-5 ore di autonomia). C’è da dire che in un utilizzo normale, escursionistico la configurazione sarà quasi sempre GPS americani e mono banda, l’uso delle funzioni multi si limiterà a situazioni particolari tipo località impervie dove comunque occorre avere un posizionamento corretto o un tracciamento il più veritiero possibile.

Esiste solo la vecchia modalità per cui parte la registrazione all’acquisizione dei satelliti e si interrompe quando si spegne (per me, molto smemorato, ottima cosa), non esiste partenza, pausa, stop, salva.

La pulizia della traccia in situazioni difficili è nettamente meglio del 62, paragonabile al Montana 700. Anche se speravo meglio. Nel cruscotto viene indicata la precisione in 1.8 m (6 piedi) e in effetti è un po’ meglio dei 3-4 m dei modelli a frequenza singola, alla fine si nota nella precisione della traccia creata (da notare: 1:57 tempo percorso, due tacche di batteria mangiate).

qui si nota che la traccia blu (65) è più vicina alla realtà, io ho fatto realmente un anello in questa valletta chiusa, il 65 lo ha rilevato, il 62 non lo ha riportato

qui la traccia blu rimane molto vicina per l’andata e ritorno e risulta molto vicina al fabbricato cosa che è successa realmente, sono passato apposta rasente al muro. Dal fabbricato verso quota 228,7 la valle si incuneava parecchio e il 65 è risultato più preciso.

La maggior pulizia della traccia permette di avere una lunghezza minore (dovuta ai minori gomitoli), un profilo altimetrico con meno imperfezioni, meno denti.

In alcune prove fatte entrando al chiuso si nota che il 65 quasi interrompe la creazione della traccia, mentre il 62 continua a fare i classici gomitoli estesi.

Direi che per chi ha bisogno, in alcuni frangenti, di avere dati un po’ precisi mi pare che questo modello possa venire in aiuto.